Benvenuti al secondo appuntamento con le guide al gioco da tavolo moderno, questa volta tocca al gioco di ruolo!
Nella nostra road al Play – Festival del gioco di Modena abbiamo deciso di esplorare, e spiegare, il panorama ludico attuale. La prima guida, quella dedicata ai boardgames, è disponibile a questo link!
E quindi prendiamo il nostro bel set di dadi, la nostra matita e fiondiamoci nello splendido mondo dei gdr!
Un po’ di storia e dettagli sul gioco di ruolo!
Come evidenziato dalla parola stessa, questo tipo di attività ludica prevede l’assunzione di uno specifico ruolo nel quale il giocatore si immedesima completamente. Come fosse un avatar o un alter-ego, il ruolo interpretato va poi vissuto in una specifica ambientazione e con regole determinate, che cambiano in base al titolo giocato.
Il termine gioco di ruolo si riferisce a quattro categorie di giochi interpretativi: innanzitutto i gdr cartacei, che vengono giocati da un gruppo di persone con il supporto di carta e penna; per i gdr online, invece, la comunicazione avviene attraverso chat o post.
Le altre due categorie fuoriescono, invece, dal mondo del gioco da tavolo: i videogiochi di ruolo, che nel tempo si sono evoluti fino a massificare l’esperienza (nei MMORPG che possono essere giocati anche da centinaia di persone contemporaneamente); e il gioco di ruolo dal vivo, più simile alle rappresentazioni storiche che al gdr classico.
Le origini dei gdr risalgono, come molti pensano, alla commedia dell’arte nata in Italia attorno al 1500. Gli attori avevano a propria disposizione un canovaccio, ovvero un’indicazione di massima su ciò che si andava ad interpretare, e tutto il resto era a loro discrezione. Il primo gdr moderno è Dungeon & Dragons del 1974, che da allora è rimasto il titolo caposaldo, ma anche il più diffuso.
Come funziona un gdr?
La maggior parte dei gdr (o rpg, nell’accezione inglese del termine) vengono condotti da una singola persona chiamata narratore o master. E’ proprio il master ad inventare la storia che gli altri giocatori andranno a vivere! E’ lui stesso a giocare i mostri o gli avversari, ma anche i personaggi a supporto.
Ogni personaggio ha delle proprie caratteristiche: un background della sua vita, dalla quale dipende il tipo di interpretazione del personaggio stesso, e una serie di abilità o poteri. L’attivazione e l’efficacia di essi viene determinata nel 90% dei titoli sul mercato da un elemento aleatorio.
Principalmente si utilizza un set di dadi. Lo storico D&D usa un sistema inventato appositamente conosciuto come D20 system, secondo il quale le azioni svolte in game vengono risolte in base ad un numero fra 1 e 20. Altri elementi utilizzati sono i tarocchi (ad esempio per il gioco Sine Requie), i dadi a sei facce (sistema GURPS), le carte da gioco, i mattoncini del Jenga o dadi personalizzati con segni o rune (come per Fudge).
Una piccola parte di gdr non utilizza sistemi aleatori. Questi titoli sono detti diceless e le azioni in game vengono spesso risolte usando dei punti spendibili, come in Nobilis.
Prossimo appuntamento?
Vi è venuta voglia di giocare di ruolo? Sul nostro profilo Instagram vi daremo qualche suggerimento a riguardo! Qui sul blog ci rivediamo la prossima settimana: si parlerà di cardgames. A presto!